Non si può sfuggire alla parola più digitata su Internet nel 2023: il Metaverso. Tutti ne parlano, ma solo pochi sanno che cos’è e come funziona.
Si può considerare il Metaverso come un mondo tridimensionale dove è possibile trascorrere la propria realtà parallelamente al mondo reale. In termini generali, il Metaverso può essere spiegato come uno spazio virtuale, graficamente ricco, in cui le persone possono fare tutto ciò che fanno nella vita reale. Più nello specifico parliamo di combinare la realtà con tecnologie di intelligenza artificiale quali: Realtà Aumentata (AR), Realtà Virtuale (VR), web 3.0, dispositivi medici di calcolo quantistico e la robotica. Il rapido sviluppo di queste tecnologie ha reso, oggi, disponibili strumenti tecnologici virtuali per molteplici scopi. La realtà aumentata (AR) è una tecnologia che fonde lo spazio fisico del mondo reale con oggetti virtuali 3D e contenuti digitali consentendone l’interazione in tempo reale. L’AR differisce dalla tecnologia della Realtà Virtuale (VR) poiché quest’ultima utilizza un ambiente virtuale completamente immersivo (realtà parallela).
Facciamo qualche esempio. La tecnologia della Realtà Aumentata (AR) è stata ben accolta dai pazienti in riabilitazione grazie alla sua natura divertente, alla ripetizione, al feedback rapido e alla motivazione. La Realtà Virtuale (VR) invece può essere utilizzata come strumento per formare il personale su come gestire diversi scenari clinici ed eseguire competenze cliniche. Infatti, la realtà virtuale presenta alcuni vantaggi teorici rispetto alla “formazione nella vita reale”. Ad esempio, le attività complesse possono essere ripetute quante volte si desidera, non sono necessari pazienti o volontari, la formazione può essere eseguita in qualsiasi momento, e non sono necessari beni di consumo. Tutto questo potrebbe comportare un significativo risparmio economico, a fronte di un investimento iniziale necessario ad acquisire questa strumentazione.
L’accessibilità di queste tecnologie nei reparti chirurgici inoltre può essere uno strumento efficace che consenta l’esplorazione virtuale preoperatoria dei dati anatomici del paziente e consenta la simulazione in un ambiente privo di rischi. I giovani chirurghi potranno così acquisire importanti competenze chirurgiche (come ad esempio il delicato posizionamento di viti all’interno della colonna vertebrale negli intervento di “spine surgery”).
L’introduzione di queste tecnologie, dunque, ha un unico scopo: apportare cambiamenti significativi al settore medico per migliorare il training dei sanitari (medici, chirurghi ed infermieri), facilitare la riabilitazione del paziente, curare stati di ansia (ad esempio quella che il paziente vive in sala operatoria) e molto altro.
Bibliografia
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